di Enzo Carrozzini
Laboratorio urbano di Bari e Eugenio Lombardi, binomio inscindibile. Non si può trattare della storia e dell’attività dell’ Associazione prescindendo dalla figura del suo ideatore, che ha posto quale pietra miliare, nel suo operare di cittadino e professionista, una tensione etica e morale non comune, nel desolante panorama di fauna umana che si aggira nel Bel Paese, donando un incommensurabile contributo alla tutela e valorizzazione delle risorse materiali e immateriali del territorio barese.
Lombardi e la sua Associazione hanno fatto “parlare” le pietre del borgo antico di Bari , dato fiato “ai luoghi dell’anima” delle innumerevoli periferie di cui è costituita Bari, (a sua volta città di periferia), scrostato della polvere del tempo luoghi e paesaggi soggetti ad incuria e abbandono colposo dalle Istituzioni, con l’ intento di tutelarne e valorizzarne la portata storica e ambientale, un esempio positivo, che ha riverberato effetti a catena benefici per tante altre associazioni che hanno posto alla base della loro ragione sociale la tutela del “bello” e della realizzazione del bene comune.
Non è mancato il contributo all’ integrazione europea, favorendo scambi umani e culturali tra ragazzi della U.e. mediante l’Istituzione del “Treno Europeo Dell’Amicizia”, convegni e mostre internazionali,e nemmeno il contributo professionale a rendere la Città di Bari accogliente ed inclusiva ad ogni livello, non dimenticando anche progettualità che hanno migliorato luoghi abbandonati o in disuso (è il caso della Cittadella della Cultura, nelle strutture del ‘Ex Macello, e tanti altri..), per citare l’ultima creatura nata dalla premiata(L’associazione vanta,infatti, alcuni riconoscimenti europei. ndr), “Fucina Lombardiana”, Il festival eco museale delle arti, quest’anno giunto alla seconda edizione, che ha riscontrato consensi e successo di presenze.
Incontriamo Eugenio Lombardi mentre è intento a definire i dettagli del momento celebrativo dell’Associazione, che avrà luogo sabato sera in Piazza Cattedrale a partire dalle 20, occasione propizia per porgergli qualche domanda:
Architetto Lombardi, 20° anniversario dalla fondazione del “Laboratorio Urbano di Bari” ,un traguardo importante per un associazione che ha fatto della tutela e valorizzazione del territorio Barese sua cifra essenziale. Può trarre un bilancio di questa lunga storia?
E’ stato un cammino ad ostacoli, pesanti ostacoli, in cui l’impegno socioculturale autonomo dagli umori politici di parte ha visto grandi riconoscimenti nazionali e internazionali, ma è stato perennemente combattuto in loco come disturbatore di equilibri e interessi. Tuttavia, se oggi esistono in Puglia ben 160 laboratori urbani, lo si deve a chi ha operato da pioniere aprendo visioni e prospettive. E come la storia ci insegna, difficilmente ai pionieri si sa riconoscere il merito di direzioni nuove. E ancora oggi, nonostante la crisi che attanaglia l’intera Italia, si è compreso solo a parole quali straordinarie prospettive possa dare un vero e solido investimento di prospettiva sulla Cultura.
I progetti futuri del laboratorio nel solco della conservazione dei “momenti storici del territorio” cristallizzati dall’opera antica dell’uomo nel contesto naturale paesaggistico, richiedono innovative forme di tutela. Cosa ci può dire ?
Ho sempre ritenuto che tutelare e valorizzare non debbano corrispondere ad una cristallizzazione fisica priva di una identità locale di supporto. Abbiamo perso molto della capacità di interfacciarci con la nostra Storia e riconoscere i valori materiali e immateriali, segni del passaggio nei millenni di chi ci ha preceduti. Senza il recupero di sensibilità al bello, al rispetto della Cultura e alla cultura del Rispetto, difficilmente questi segni cristallizzati sopravviveranno a lungo allo scorrere inesorabile del tempo. E azioni come quelle del Laboratorio Urbano, finalizzate ad una presa di coscienza attraverso la conoscenza, perché si possa giungere ad una progettualità di valorizzazione anche in contesti contemporanei, vanno proprio a supporto del recupero di una identità dei luoghi, al cui interno i nostri tesori possano essere riconosciuti e apprezzati.
Che cosa è previsto per festeggiare l’evento?
Vent’anni sono davvero tanti e già questa dichiarazione di esistenza in vita basterebbe. Ma è una celebrazione della Cultura e così la vivremo. Aprirà il famoso chitarrista Agostino Scuderi, con brani di Manuel Ponce e Federico Moreno Torroba; avremo poi una proiezione di immagini della storia progettuale del Laboratorio Urbano con la lettura di Floriana Uva. Torneremo alla grande musica di Mozart, Elgar e Sibelius interpretati dagli straordinari Michele Sgaramella, al pianoforte e dalla violinista finlandese Elisa Jarvela già straordinaria protagonista del recente Festival Ecomuseale delle Arti (Sonata n. 21 , salut d’ amour, concerto per violino e orchestra in d minore ) . Chiuderemo con il Kharma Duo Piano, i Maestri Carla Aventaggiato e Maurizio Matarrese in brani a quattro mani di Ravel(Rapsodia spagnola e La valse) dallo straordinario vigore. Gran finale a sorpresa con tutti i protagonisti.
Grazie architetto Lombardi.
In Conclusione possiamo affermare che Il laboratorio c’è e continua il suo encomiabile lavoro in prospettiva futura per le nuove generazioni, solo chi ignora la sua esistenza o sia in malafede non può riconoscergli il bene donato negli anni all’intero territorio Barese. Buon Compleanno “Laboratorio Urbano di Bari”!