Di Enzo Carrozzini
Le urne ancora calde delle consultazioni nazionali di domenica scorsa ci consegnano un quadro ingarbugliato della situazione politica italiana. Il sistema, sostanzialmente, è divenuto tripolare. I due massimi partiti , PD e PDL in queste consultazioni hanno ceduto complessivamente circa Nove milioni e mezzo di voti per buona parte raccolti dal Movimento Cinque Stelle. La situazione non è semplice in considerazione del fatto che la coalizione di centro sinistra risultata vincitrice alla camera non ha i numeri al Senato, per cui la formazione di un eventuale Governo capace di ottenere fiducia in entrambe le camere è soggetta ad ipotesi di coalizione col centro destra( avversata da una parte del Pd), ovvero con il movimento politico creato da Beppe Grillo. In questi giorni il Segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani ha offerto agli m5s un programma di governo basato su 8 Punti ( Lotta a Mafia e corruzione, Legge sul conflitto di interessi, riduzione dei costi della politica, interventi per l’ economia e sull’emergenza sociale, provvedimenti per non limitare il consumo del territorio, Diritti di cittadinanza e diritti civili, scuola e diritto allo studio), ventilando ipotesi di elezioni anticipate in caso di rifiuto,ma proprio ieri i deputati del movimento riunitisi nell’Hotel S.John di Roma, hanno ribadito la loro volontà di non sostenere governi “politici” piuttosto che tecnici, salvo poi fare retromarcia. La situazione è molto seria, e le notizie che arrivano dalle agenzie di Rating prevedono un ulteriore declassamento del debito pubblico italiano col conseguente aumento del costo di finanziamento che inciderà inevitabilmente sul bilancio dello Stato. In una settimana è cambiato tutto, e se è vero che rechi una ventata importante di novitá per l’entusiasmo, la freschezza, l’aria di pulizia morale che la nuova forza esprime, contemporaneamente suscita anche serie riflessioni sulla reale natura dei “Grillini”. Intanto stamani si riunisce la Direzione nazionale del Pd , per decidere sulle proposte elaborate dal candidato Premier Bersani. E ‘ facile ipotizzare che il partito dará appoggio al segretario Consentendo gli di sviluppare la sua strategia, ma le dichiarazioni di personalità come
Walter Veltroni, Paolo Gentiloni, lo stesso Matteo Renzi, lasciano presagire che sarebbero più propense a sostenere un governo di Programma Tecnico, aperto a tutte le altre forze politiche(incluso il PDL di Silvio Berlusconi ), tutte insieme per il bene del Paese, sebbene da certi ambienti del Pd l’appoggio concesso a Bersani sarebbe più propedeutico ad una sua definitiva uscita di scena, nel caso il suo tentativo di formare il Governo dovesse naufragare. La riapertura del Parlamento è prevista per il 15 Marzo, si dovranno nominare i Presidenti delle Camere e delle Commissioni Parlamentari, soltanto dopo il Presidente della Repubblica potrà avviare le consultazioni per nominare il Presidente del Consiglio incaricato. Al netto delle congetture della stampa e degli aspiranti capi di Governo, ricordiamo che la Carta Costituzionale attribuisce soltanto al Capo dello Stato il potere di nominare il presidente del Consiglio, potere che, siamo certi, Giorgio Napolitano eserciterà con la consueta diligenza e senso dello Stato soprattutto per evitare al Paese ulteriori contraccolpi economici dovuti all’instabilità politica uscita dalle elezioni, sebbene L’eccezionalitá del periodo ci faccia sentire, a nemmeno 10 giorni dalla chiusura delle urne, ancora una sorta di fibrillazione di una campagna elettorale senza fine.