Redazione
Sabato 24 Febbraio, alle ore 18,30, presso L’Eccezione – Cultura e Spettacolo di Puglia Teatro, a Bari, in Via Indipendenza 75, per la 43^ stagione artistica di Puglia Teatro, patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, dalla Regione Puglia, dall’Università e dal Comune di Bari, dalla SIAD –Società Italiana Autori Drammatici di Roma, quarto appuntamento-spettacolo del ciclo ‘Polvere di stelle’, che avrà per argomento “Città all’Ovest – Bari, Echi dal ‘Libertà’ ”, con l’intervento di Domi Calabrese.
A lungo dibattuta la questione del Quartiere Libertà di Bari; negli ultimi tempi ancora di più agli onori della cronaca per diversi episodi verificatisi e che hanno contribuito a dare la possibilità di dirne tutto il male possibile, mentre quando ci sono eventi positivi sembra che si tenda a guardare dall’altra parte.
L’Eccezione di Puglia Teatro, con Domi Calabrese, prenderà in considerazione ed esaminerà con il pubblico alcune realtà del Quartiere Libertà di Bari, invitandone i responsabili protagonisti, per dar vita ad un dibattito pubblico a più voci per tentare di dipanare una matassa particolarmente ingarbugliata e di difficile decifrazione. Si parlerà del lavoro che svolgono i Salesiani del complesso Redentore; dei lavori in corso di avviamento nella ex Manifattura dei tabacchi; di una plaquette di poesie di Rino Bizzarro e Daniele Giancane sul Quartiere (cosa mai vista prima d’ora) con letture di alcuni brani; de L’Eccezione di Puglia Teatro; del fotoreporter di livello europeo Uliano Lucas che ha realizzato un memorabile volume fotografico sul Libertà; della altrettanto nota fotoreporter Monica Taverna, vincitrice di un concorso nazionale per un reportage sul Quartiere di cui avremo notizia nei prossimi mesi; del gruppo storico dei poeti de La Vallisa; della scuola Don Bosco; dello Spazio 13 nella scuola Melo da Bari, e di tanto altro ancora, con ospiti, protagonisti e con tutti quelli che vorranno partecipare ed intervenire.
Sarà la volta buona per dire tutto quello che forse fino ad oggi ancora non si è detto con onestà intellettuale e con assunzione di responsabilità