Di Zaccaria Alessandra
Oggigiorno sono molti i pareri sul genere musicale rapping, al contempo discordanti: chi sostiene sia solo di cattivo esempio, invoglia i giovani alla ribellione, simpatizza la violenza e all’utilizzo di sostanze stupefacenti; chi invece si trova su una posizione moderata e vede questo genere come opposizione, sfogo verso una società alla deriva.
In pochi sono a conoscenza che, un gruppo ristretto di artisti utilizza la filosofia, la storia e addirittura la letteratura nei testi rap.
Oggi, a qualche giorno dall’uscita del suo nuovo album “Tenebra è la notte ed altri racconti di buio e crepuscoli”, parleremo di Murubutu, la prova dell’esistenza di un crocevia tra letteratura e musica.
Egli stesso dice:”Mi direte voi come è venuto, io sono contento di aver realizzato un disco intenso che dimostra che il rap può essere una forma artistica in grado di veicolare cultura”.
Murubutu è lo pseudonimo di Alessio Mariani, quarantasettenne originario di Reggio Emilia, oltre la vita da cantante e fondatore del gruppo regionale “La Kattiveria”, di cui troviamo una collaborazione nel nuovo disco, è anche un docente di filosofia e storia in un liceo della sua città.
Tenebra è la notte parafrasa la celebre opera di Fitzgerald, è composto da quindici brani con collaborazioni sia strumentali che vocali di grosso calibro.
Infatti possiamo vedere Beatmaker del calibro di Il tenente, Dj West, Swelto, SuperApe, R-Most, Xxx-Fila, Dj Fastcut e anche musicisti a livello regionale.
In questo album troverete featuring con: Caparezza (Wordsworth), Mezzosangue( L’uomo senza sonno), Claver Gold (le notti bianche), Willie Peyote e Dutch Nazari( occhiali sa luna), la Kattiveria (omega man), Dia( tenebra è la notte) e Daniela Galli (Ancora buonanotte).
I temi trattati all’interno del disco sono innumerevoli e tutti di un certo spessore emotivo ed empatico; si passa dalla solitudine all’argomento delicato della guerra, trattato in “Buio” e in “La notte di San Bartolomeo ” e il lutto. Il fascino della natura, soprattutto ritrovato nel cielo notturno e nell’uomo capace di sorprendersi sempre, come in “La stella e il marinaio” o ” La notte di San Lorenzo“; inoltre nell’introduzione e nella conclusione il titolo è il termine in greco antico della notte “Nyx”, essa incute terrore persino agli dèi ed è capace di mutare la visione collettiva del mondo. Ispirazione di tipo artistica con riferimenti a: Foscolo, Friedrich, Shelling, Fichte, Dostoevskij, Neruda, Copernico e Keplero, Kirgkegaard e innumerevoli figure che intercorrono nei secoli. Una canzone è stata interamente dedicata alle lettere di Kafka per la sua Milena (Franz e Milena). Non poteva di certo mancare il tema dell’amore, trovato oltre nella sopra citata “Franz e Milena” anche in ” La vita dopo la notte” in cui ci si può perdere e ritrovare in un amore così profondo e vero che è capace di vivere in eterno.
Vi lascio con una citazione di “La stella e il Marinaio”:
?Gli servirebbe il cielo vuoto, un telescopio inverso per guardarsi dentro?
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