L’abolizione della pena nel Novembre 1888. Trent’anni dopo il regime fascista l’avrebbe reintrodotta.
Prosegue l’opera di divulgazione culturale de L’Eccezione– Cultura e Spettacolo di Puglia Teatro di BariChe nella sede di Via Indipendenza 75, per la 49^ stagione artistica di Puglia Teatro e 22^ de L’Eccezione, Sabato 24 Febbraio alle 18,30 darà luogo al terzo appuntamento -spettacolo del ciclo “Polvere di stelle”, con un incontro dedicato alle “Ultime condanne a morte – Fine di una barbarie” curato dal giornalista Michele Cristallo.
Era il 20 aprile 1888 e nel fossato del Castello Normanno-Svevo di Bari fu eseguita la condanna a morte, per fucilazione, del trentunenne Giacomo Benedetto, venditore ambulante di tessuti, di Noicattaro, colpevole di aver ucciso il 4 Novembre dell’anno precedente a colpi di zappa tre figlioletti, moglie e suocera. di un orrendo delitto . Fu una delle ultime esecuzioni della pena capitale in Italia, l’ultima certamente in Puglia. Il 22 novembre 1888, infatti, la Camera dei Deputati e il Senato approvarono, all’unanimità, la proposta di legge del ministro Giuseppe Zanardelli per l’abolizione della pena di morte. Il 30 giugno 1889 il decreto regio di promulgazione concluse il faticoso iter legislativo. Il Regno d’Italia aveva sospeso la pena capitale per trent’anni prima che Mussolini la reintroducesse per reati e attentati contro sé stesso e i regnanti. Le esecuzioni erano affidate alla polizia giudiziaria che usava plotoni armati di vecchi moschetti di calibro poco letale e di canna troppo corta. I giustiziati apparivano sempre stupefatti dell’essere ancora vivi ma quasi morti, dopo la prima scarica e rantolavano fin quando un maresciallo con la pistola faceva il resto. Le descrizioni giornalistiche delle esecuzioni abbondarono durante tutto lo scorso secolo, ed esisteva un giornalismo dedicato alle cronache degli ultimi istanti, delle ultime istanze, del colpo di grazia. Era un mondo, quello della generazione dei nostri antenati, in cui il patibolo insieme alla fame facevano parte della vita quotidiana.