Di Ester Lucchese
Nell’ambito dei festeggiamenti in onore del SS. Crocifisso previsti dal 4 al 7 luglio, la Parrocchia M.SS. Immacolata, il comune di San Giorgio J. ed il Circolo culturale “Lino Agnini” hanno organizzato un articolato programma religioso e civile, ricco di manifestazioni ed attività culturali-ludiche, fiera enogastronomia, mercatino dell’artigianato, esibizioni, inoltre, dei complessi bandistici, nonché le SS. Messe e le conferenze inerenti il tema del SS. Crocifisso.
In occasione della giornata dedicata alla cultura e dei festeggiamenti religiosi, mercoledì 4 luglio, presso il chiosco “Isola verde” nell’area esterna dell’alberata piazzetta si è svolto il Torneo Amatoriale di Dama Italiana che ha visto la partecipazione di un gruppo eterogeneo di cittadini, per lo più giovani, anziani, ma anche bambini, uniti da un sano spirito ludico.
Nella medesima serata nel poco distante Anfiteatro Giovanni XXIII si è svolta la conferenza sul tema tratto dalla Conferenza Episcopale Pugliese, Cristiani nel mondo, testimoni di speranza. I laici nella Chiesa e nella società pugliese, oggi.
Il sacerdote della parrocchia SS. Immacolata, don Giancarlo Ruggiero ha presentato gli ospiti relatori, rispettivamente don Emanuele Ferro, editorialista del settimanale Nuovo Dialogo di Taranto, e l’abruzzese don Luigi Epicopo.
La festa del SS Crocifisso, ha spiegato don Giancarlo ha posto in essere la doppia valenza della festa, caratterizzata non solo da incontri formativi religiosi ma anche di carattere civile.
Don Emanuele ci ha tenuto a spiegare il significato che ha il termine laico ed ha posto l’accento sulla funzione della Puglia quale crocevia culturale e terra di passaggio nel processo di evangelizzazione. Questa terra, sostiene il sacerdote, ha esercitato ed esercita lo spirito dell’accoglienza e si fa promotrice dell’emergenza educativa così come auspica di fare il papa Benedetto XVI. Si è citato il nome di Aldo Moro il quale aveva contribuito come laico a diffondere il suo pensiero, egli diceva infatti: «Quel che conta soprattutto è il ‘senso’ che ha per il cristiano ogni attività, il suo costruire dovunque e comunque per l’eterno […] contribuire con la carità e la verità a quei mutamenti di struttura sociale che solo il cristiano può produrre con strumenti di pacifico progresso».
Don Gino ci ha tenuto ad evidenziare la differenza che intercorre in una comunità tra prenditori ed imprenditori ponendo l’accento sulla necessità da parte della Chiesa di circondarsi di quest’ultimi, cioè di coloro che devono sentirsi chiamati a dare un piccolo contributo in qualità di testimoni di Cristo/ speranza. Il problema di oggi è infatti determinato dal fatto che il cristianesimo sia stato circoscritto perché si avesse la percezione di una maggiore sicurezza.La Puglia che in molti casi ha accolto i profughi è stato anche bersaglio della mafia. Ecco che oggi è necessario riscoprire il significato di un amore autentico ed intelligente e di una amore solidale che eviti l’indifferenza che ponga al centro delle nostre scelte la carità. Un amore riconoscente che vuol dire rendimento di grazie, perché tutto è un dono che ci riempie di responsabilità. I laici credenti, quelli veri, sono delle persone continuamente in cammino, che alimentano quotidianamente la vita spirituale. La corresponsabilità vuol dire sentirsi parte di una comunità in cui ognuno riveste un ruolo unico ed irripetibile. Si è cristiani perché ci si identifica col Crocifisso ma anche con Gesù Risorto. A conclusione è seguito un interessante e coinvolgente dibattito.