Di Lorenzo Sermon
“Mamma mi compri il telefonino?”, “ Papà mi compri l’ultimo modello di PSP?”
Chissà quante volte ci sarà capitato di sentire in giro queste frasi e quante volte, passando davanti ad una vetrina, abbiamo sentito la necessità di acquistare quel determinato oggetto, messo ben in mostra nel negozio.
Sembra quasi che senza le scarpe “alla moda”, il cellulare di ultima generazione ed i jeans firmati non si possa condurre una vita serena e la mia poca esperienza mi ha già insegnato che in un mondo come questo, così materialista, è molto difficile, soprattutto nella pre-adolescenza e nell’adolescenza, andare a scuola senza zaino “ultimo tipo” o capo griffato senza sembrare uno “sfigato”.
Tutto ciò, come sempre, si va a ripercuotere sulle nostre tasche o, nello specifico, sulle tasche dei nostri genitori ma, non solo, questo nuoce anche e soprattutto alla nostra personalità in crescita. Nei momenti in cui non potremo comprare l’oggetto del nostro momentaneo desiderio come ci sentiremo? Dei falliti? Degli impotenti? Dei derelitti? Degli emarginati?
Perché non riusciamo più a vedere i veri valori della vita come l’amicizia, l’amore, l’onestà, la lealtà, il rispetto …?
Forse perché siamo offuscati da tutte le “cianfrusaglie” proposte dalle molteplici pubblicità da cui siamo circondati o forse questi oggetti servono a colmare un vuoto!
Se così fosse dovremmo cercare di riempire questi vuoti guardandoci attorno con occhi nuovi e cercando negli affetti familiari e degli amici il vero senso della vita.
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