Sarà celebrato per la prima volta in San Domenico giovedì 24 aprile alle ore 19.30 il “Septimo Dia” ossia la commemorazione solenne del “Settimo Giorno”. Il Simulacro della Madre dei Dolori esposta in modo solenne come non mai, al termine della celebrazione eucaristica solenne, verrà traslato dalla cappella del Nome di Dio, dove è stata riposta al rientro del pellegrinaggio del Giovedì santo, sino ai piedi dell’altare maggiore. Una cerimonia pensata per continuare ad ammirare lo splendido Simulacro del XVII secolo da vicino una volta ancora, per poter pregare ai Suoi piedi insieme a tutta l’antica Fratellanza dell’Addolorata, per ascoltare ancora una voce che ordinerà: Nguè!. Potremo vedere ancora una volta i Suoi lumi accesi che ardono della Fede e della devozione di tutti i Confratelli e respirare ancora il profumo dell’incenso che inevitabilmente ci riporterà con la mente alla notte del Giovedì Santo appena trascorso. Parteciperemo alla Liturgia che ci unirà ancora una volta al Suo prezioso Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, La vedremo nazzicare un’ultima volta al canto della ”Desolata”, e infine per verrà risposta, con tutti gli onori che gli spettano, nella Sua nicchia dove dall’alto continuerà a guidarci per un intero anno. Ma la novità più grossa è che in quella nicchia con Lei potremo andarci anche Noi, Confratelli, Consorelle o semplicemente fedeli: basta scrivere un biglietto, una nostra intenzione di protezione o di aiuto o di ringraziamento e riporlo in un sacchetto che sarà presente in chiesa e che resterà ai Suoi piedi per una anno intero…e sarà solo alla fine di questa cerimonia solenne che potremo dire e scrivere il resoconto su questa Settimana Santa. Il Simulacro per sette giorni è stato esposto alla venerazione dei tarantini in maniera solenne all’interno della cappella elegantemente realizzata per l’altare della reposizione con stoffe e parati che sono di proprietà della Confraternita. Il consiglio di amministrazione dell’Addolorata è sempre più impegnato all’incentivazione del culto devozionale della Madonna Addolorata che, in uno con un senso di Fede profonda, deve essere il fulcro di una vita confraternale volta all’attuazione delle opere di carità che da settembre dell’anno scorso sono divenute opere forti e precise. La Confraternita attuando questa solenne commemorazione vuole ringraziare la Madonna Addolorata per il pellegrinaggio nell’appena trascorsa Festa Piccola: un pellegrinaggio che “diversamente ANTICO” ha consegnato alla storia sensazioni uniche che hanno arroventano l’animo di tutti; il cadenzato, pieno, continuo, ininterrotto crepitare della TROCCOLA, le melanconiche note delle marce funebri, la folla, il freddo pungente, e poi il sole, la pioggia, i grandi portoni del centro storico e del borgo spalancati pronti ad “intervenire” in caso di pioggia insistente, la corsa degli encomiabili portatori che sembravano “galleggiare” sull’asfalto del ponte girevole prima e di via duomo poi, le preghiere, forti ed insistenti, dei torchianti e dei confratelli incappucciati e la serenità nell’audacia delle decisioni per sfruttare il “buco” fra due temporali, sono tutti aspetti di una stessa processione che è rimasta nel cuore dei fedeli tarantini e dei devoti della Madonna Addolorata della Confraternita di Taranto Vecchia.
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