Di Romina Rubino
Sin dall’antichità il sogno ha affascinato l’uomo: il mistero che sembra celato nei simboli onirici ha coinvolto gli studiosi più autorevoli a partire dagli scritti pervenuti dall’antico Egitto sino al grande lavoro svolto da S. Freud. Con ‘L’interpretazione dei sogni’, il padre della Psicoanalisi ha rivoluzionato l’approccio all’universo onirico, che in breve tempo si è trasformato da gioco popolare a scienza vera e propria.
Lontani ormai dal considerare il sogno come un messaggio divino, ancora oggi subiamo il fascino di questo strano mondo, che continua a celare in piccoli simboli grandi significati.
Tutti sogniamo, più precisamente durante la fase REM (Rapid Eye Movement – Movimenti Oculari Rapidi), momento in cui il cervello integra ed elabora le informazioni acquisite durante la veglia. Infatti, più che affermare di non sognare, sarebbe corretto dire che non si ricordano i propri sogni: in questi casi spesso è sufficiente ripetere più volte il sogno al risveglio, ripercorrendo le immagini e le sensazioni provate.
Volgere uno sguardo al nostro mondo onirico ci permette di entrare in relazione diretta con la parte più profonda di noi, da cui si generano le emozioni e in cui sono custoditi quei ‘segreti’ che non riusciamo a rivelare coscientemente neanche a noi stessi.
La tecnica psicoanalitica per interpretare i sogni è quella delle “libere associazioni” che consiste nel verbalizzare pensieri, ricordi e sensazioni liberamente. È necessario partire da una descrizione del sogno con parole il più possibile spontanee, per poi soffermarsi sugli elementi che più ci colpiscono.
In genere l’attività onirica compone il sogno a partire da immagini legate a situazioni a cui magari non abbiamo prestato attenzione durante la giornata, ma che vengono riutilizzate e rielaborate nel sonno. Attraverso le libere associazioni possiamo interpretare il linguaggio simbolico che il sogno utilizza per celare qualcosa di importante e significativo, ma che è fuori dal controllo della nostra mente conscia.
È importante sottolineare che interpretare un sogno richiede comunque un’adeguata formazione clinica e teorica. Sebbene sia utile porre attenzione al proprio mondo onirico, è sempre meglio rivolgersi ad un professionista in possesso degli strumenti necessari per giungere, insieme, ad una corretta interpretazione del sogno e quindi del nostro mondo interiore.
La simbologia del sogno, infatti, è sempre relativa e nell’interpretazione bisogna tener conto di vari aspetti: quello culturale e quello legato alla personalità di chi sogna.
Anche se ogni cultura fornisce elementi condivisi tra le persone che vi appartengono, nel sogno questi simboli vengono mescolati e riletti alla luce delle percezioni soggettive e della storia personale. Quindi, lo stesso simbolo onirico, anche sognato da due persone appartenenti alla stessa cultura, potrebbe non necessariamente mantenere lo stesso significato.
L’interpretazione dei sogni ci avvicina al nostro mondo interiore, apre le porte ad una conoscenza più profonda di noi stessi, della nostra personalità, del nostro inconscio.
Quando sogniamo, scriviamo come con una penna su un foglio bianco: lo strumento che tutti utilizziamo è lo stesso, ma ognuno conserva la sua calligrafia ed il suo stile, che è e resterà sempre unico.
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