Di Laura Milano -FOTO VIDEO-
Si è celebrata , in tutta Italia lo scorso 4 Novembre la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, nelle piazze di un’ intera nazione si è reso omaggio ai caduti delle due guerre che ancora oggi e per sempre, rappresenteranno una pagina dolorosa della storia del nostro Paese. Anche a San Giorgio Ionico domenica mattina la ricorrenza è stata celebrata con una cerimonia particolarmente suggestiva, cui hanno partecipato autorità civili, militari e religiose, insieme ad associazioni, rappresentanze e cittadini. La Grande Orchestra di fiati Santa Cecilia ha accompagnato l’ingresso delle autorità e dei cittadini nella chiesa Santa Maria del Popolo dove é avvenuta la celebrazione della Santa Messa in onore dei caduti, officiata da monsignor Galeone , la cui omelia è stata momento di intensa riflessione su un evento dal grande e profondo valore storico. Ricorda ancora oggi monsignor Galeone il suono delle sirene che avvertivano di un imminente pericolo, il segnale per tutti coloro che come lui hanno vissuto la crudeltà della guerra, di cercare un riparo dai bombardamenti.-” Ma non vi erano rifugi in grado di proteggere adeguatamente dagli orrori della guerra “- racconta monsignor Galeone -” L ‘unico rifugio era la preghiera, la sola in grado di tenere in vita la speranza che tutto al più presto finisse “- Eccessivo sembra il distacco che oggi , secondo monsignor Galeone , si manifestino nel ricordare eventi legati ai due conflitti mondiali, un nuovo senso della Patria sembra aleggiare soprattutto tra le nuove generazioni, quello di Patria svuotato ormai dagli ideali sopraggiunti nella nostra società ,dopo la guerra. -” Chiunque, come me, abbia vissuto sulla propria pelle il dramma della guerra”- continua monsignor Galeone -” Non potrebbe esprimere a parole quei momenti di terrore , ma sono certo che ancora oggi, a distanza di tanti anni, molti insieme a me, sarebbero ancora in grado di piangere ricordando quegli anni “- “Alzare lo sguardo e pregare col cuore perché ci sia pace, e perché ciò che è già accaduto non si ripeta, e farlo sempre, non solo nelle giornate di commemorazione ” è il messaggio con cui monsignor Galeone conclude la sua toccante omelia. Al termine della Santa Messa,in Piazza San Giorgio ha avuto luogo la seconda parte della cerimonia in cui il sindaco Mino Fabbiano, ha inaugurato le nuove lapidi recanti i nomi dei figli di San Giorgio ionico dei caduti e dei dispersi nei due conflitti mondiali, la cerimonia e proseguita con l’esecuzione della Canzone del Piave da parte dell’Orchestra di Santa Cecilia, lettura dei i nomi dei martiri da parte dal primo cittadino, che ha esortato i presenti a “non dimenticare il nome di quei figli che,quando erano solo poco più che ragazzi hanno pagato col sangue e col loro sacrificio la pace di cui, in tutti questi anni, la nostra terra ha beneficiato “- Sarebbe opportuno-” ha proseguito – ” che i nostri giovani venissero di tanto in tanto a guardare queste lapidi, per leggere i nomi di chi ha permesso loro di vivere nella tranquillità del proprio focolare domestico “, nell’occasione il sindaco ha voluto ringraziare il dottor Giorgio Grimaldi, la cui preziosa collaborazione ha consentito la realizzazione della cerimonia. Ricordo , gratitudine e riflessione sull’assurdità dei conflitti generati dalle bramosie di potere degli uomini, sia la base per la costruzione di nuove società aventi come obiettivo primario pace e progresso tra le comunità.