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Ci volevano le belle parole che Alessia Montanaro, freschissima laureata fuori sede, ha voluto donarci per farci realizzare il valore dei ricordi, della memoria. per riaccendere il sentimento di comunità legata alle proprie tradizioni, e lo fa non a caso proprio oggi 23 Aprile, giornata in cui col Santo Patrono, San Giorgio, i concittadini sangiorgesi celebrano il ponte ideale tra le passate generazioni e il futuro della Comunità. Certo Alessia scrive da “vera e proprio letterata” , per usare le sue parole, e ci invita a riflettere profondamente, nel giorno che non vedrà celebrata la festa patronale per la tragica pandemia che ha colpito il Paese intero, sul fatto che una comunità non può disperdere le proprie sensibilità emotivo culturali perché altrimenti smarrirebbe le sue radici, e da qui sgorga il senso del suo pensiero più profondo per la sua città, per la sua comunità, per la gratitudine verso quei nonni che con affetto hanno trasmesso quelle tradizioni che i contemporanei hanno il dovere di continuare a tramandare. Grazie Alessia!!
23 Aprile 2020, Pavia
Caro San Giorgio Jonico, caro piccolo paese che m’ha cresciuto insieme alla mia famiglia,
cari abitanti,
Era il 21 Febbraio e l’ultimo grande casello del mio primo, importante, percorso stava per essere raggiunto: la laurea.
Chi mai si sarebbe immaginato che, però, ci sarebbe stato un ulteriore ostacolo?
Nessuno, lo so. Nessuno tutt’oggi riesce a prendere coscienza di questa situazione ambigua, assurda, raccapricciante. Eppure io ho dovuto farlo, in qualche modo. Rimboccandomi le maniche ho portato a termine le ultime procedure per la laurea, ho sperato che tutto non andasse in frantumi, ho continuato a scrivere, a fare il mio dovere e a sperare di poter tornare a casa ad abbracciare mamma e papà.
I giorni passavano e ormai le mie speranze iniziavano a cedere: pensieri tristi e malinconia riempivano i miei giorni da un lato, dall’altro la mia famiglia che non ha mai smesso di incoraggiarmi e dimostrarmi amore anche a km di distanza.
I momenti più significativi, quelli che accadono una volta sola nella vita di una persona si stanno vivendo attraverso un pc, per far si che il mondo continui ad andare avanti, che in qualche modo esso non si faccia sopraffare da un virus. Rinchiusi in casa, soli con noi stessi, ci stiamo creando dei ricordi strani.
Ci sono rimaste le parole, cose che a me piacciono tanto: infatti, ora vi parlo da vera e propria letterata; a tal proposito, voglio condividere con voi parte della mia tesi.
Poco fa ho parlato di ricordi: la memoria è la chiave di lettura di tutto il mio operato. Vi siete mai chiesti perché esiste il teatro, il cinema, gli spettacoli o perfino la nostra Festa Patronale? Da un lato non posso nascondere il commercio che ormai è capo nelle nostre vite ma, prima di questo elemento consumistico, esso esiste perché la riattualizzazione (cioè la messa in scena; il fare uno spettacolo, insomma, qualunque esso sia) della memoria consente all’uomo di demolire un trauma vissuto e di ritrovare un benessere psicofisico che lo liberi da ogni negatività.
Claudio Bernardi, uno studioso, afferma che la festa è il tempo in cui una società, attraverso la religione, il simbolo o semplicemente la fantasia, manifesta sé stessa: è per questo che lo spirito festivo porta sempre l’uomo a ritrovarsi nei luoghi comuni. Pensateci, ci siamo sempre ritrovati in piazza il 23 Aprile ad assistere alla banda, ai giochi, alla processione, a guardare le luminarie o lo spettacolo con la principessa: divertendoci, ritrovando persone che si erano perse di vista, festeggiando la nostra comunità, il nostro nome, il nostro essere abitanti di San Giorgio Jonico. La festa del Santo Patrono evidenzia un momento di rinnovato vigore e una precisa collettività che tenta di riappropriarsi di quel suggestivo universo del passato che per tutti è sempre stato armonioso equilibrio di valori umani.
Non voglio annoiarvi o essere troppo eloquente, ma voglio fare un appello a tutti noi.
Lottiamo per il nostro nome: non siamo un piccolo paese sconosciuto, non pensatelo, mai. Siamo donne e uomini appartenenti a una comunità ricca di valori che non devono essere in ogni caso dimenticati! Raccontate ai vostri bimbi della Festa, con lo spettacolo del Santo che uccide il drago, di quando noi bambine guardavamo la ragazza che interpretava la principessa sognanti, ammirandone la bellezza; di quanto fosse bello assistere a quelle scene che per un momento non sembravano essere recitate. Incitiamo le nuove generazioni a riportare in vigore queste usanze: inventiamo nuovi modi per celebrare San Giorgio Jonico.
Non sentite, infatti, oggi 23 Aprile 2020 un certo formicolio nello stomaco? Senza celebrazioni, senza ritrovi, senza luminosità e addobbi che riscaldano i cuori?
Pensateci, perché io al mio amato e piccolo paese ci penso spesso.
A San Giorgio Jonico, a noi paesani. Alla bellezza delle nostre tradizioni e ai nostri nonni che prima di noi ce le hanno trasmesse con amore. Buona Festa a tutti, Alessia Montanaro.
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