di Enzo Carrozzini
La “profonda sintonia” di Matteo Renzi con Silvio Berlusconi di Forza Italia circa i due progetti di riforma di impianto Costituzionale e sulla Legge elettorale, ha ottenuto , lunedì pomeriggio, il placet della direzione Nazionale del Partito Democratico. Il segretario pd ha illustrato l’accordo con forza Italia definendolo un indubitabile passo in avanti dopo più di trent’anni di tentativi falliti di avviare il progetto di riforma della Costituzione. Il primo punto della riforma riguardante Il Senato della Repubblica, prevede la trasformazione della Camera Alta in Camera delle autonomie con membri non eletti che non voteranno la fiducia al Governo. Il disegno di Legge Costituzionale sarà presentato in Senato il 16 Febbraio prossimo avviando, in tal modo, le procedure per il superamento del bicameralismo perfetto, così che i Parlamentari eletti diminuirebbero di 315 unità. La modifica del titolo V della Costituzione, rappresenta il secondo progetto di riforma per riattribuire le competenze Legislative tra amministrazione centrale e locali dello Stato, con ritorno allo Stato di legiferare in materie specifiche come energia e turismo. A queste due riforme di impianto Costituzionale verranno affiancate Legi a Livello ordinario regolanti l’abolizione dei rimborsi ai gruppi regionali che, segnatamente, in questo ultimo anno sono stati sottoposti al vaglio della Magistratura in seguito ad utilizzi indebiti da parte dei beneficiari, nonché l’adeguamento degli emolumenti dei consiglieri regionali a quello del sindaco del capoluogo. I due provvedimenti produrranno un risparmio di circa un miliardo di euro a detta del segretario PD. Terzo punto riguarda la riforma della Legge elettorale resasi necessaria a seguito della bocciatura da parte della Corte Costituzionale di quella vigente, il Famigerato Porcellum. Col nuovo progetto, viene riaffermato il valore del bipolarismo, limitando il potere di interdizione delle piccole formazioni, i seggi saranno distribuiti a livello nazionale, e viene introdotto un premio di maggioranza del 18% alla coalizione che raggiunge la soglia minima del 35%. Nel caso in cui alcuna coalizione raggiungesse tale soglia è previsto un turno di ballottaggio, e al vincitore del secondo turno sarebbero attribuiti il 53% dei seggi. LA semplificazione del quadro politico è realizzata mediante l’introduzione di 3 soglie di sbarramento: il cinque per cento per i partiti che si presentano coalizzati, otto Per cento per le formazioni che si presentano senza apparentamenti, mentre è previsto la soglia del dodici per cento per le stesse coalizioni. I parlamentari sarebbero nominati come nel Porcellum, ma inseriti in micro circoscrizioni da 4/ 5 posti, e questo permetterebbe una conoscenza diretta di questi da parte degli elettori, e viene sancito il vincolo assoluto per la parità di genere . Renzi per controbattere ai rilievi sollevati dall’opposizione interna del partito ha proposto di scegliere i candidati da inserire nelle liste tramite primarie . La relazione è stata approvata con 111 voti favorevoli, nessuno contrario e 34 astenuti, ma le ripercussioni a livello interno si sono già evidenziate. E ‘ del primo pomeriggio, infatti, la notizia che il Presidente dell’assemblea nazionale, Gianni Cuperlo, ha rassegnato le dimissioni dall’incarico a seguito delle divergenze sorte in sede di discussione del documento. Uno scenario che non lascia presagire nulla di buono per i democrat e per il Paese…..