La Cia Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto, in merito alla questione caporalato, mette in risalto l’intervento del presidente nazionale Dino Scanavino.
“Il rifiuto del lavoro nero e del caporalato sono due dei principi cardine che guidano la nostra azione sindacale”, ha sottolineato il presidente della Cia, dopo la presentazione delle nuove iniziative normative del governo contro il caporalato.
“È chiaro che le eccellenze della nostra agricoltura devono essere legate non solo alla qualità, ma anche alla dignità del lavoro e della vita delle persone impegnate”, prosegue il presidente, secondo il quale “l’azione repressiva nei confronti di gravi reati quali il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori non può che esser perseguita con la massima tenacia e durezza”.
“Non va, allo stesso tempo trascurato il fatto che tali nuove norme, che vanno ad aggiungersi ad un apparato sanzionatorio già estremamente articolato e complesso, possano non essere da sole sufficienti a contrastare il fenomeno del caporalato in mancanza di due tasselli fondamentali: azioni positive e di sostegno nei confronti della maggioranza delle aziende agricole ‘sane’, quale la recente operatività della rete del lavoro agricolo di qualità o, più in generale, gli incentivi alle assunzioni e la semplificazione amministrativa, ed un reale cambiamento, ormai da troppo tempo solo annunciato, dell’attuale sistema di vigilanza sul lavoro”, ha sostenuto.
“C’è una riforma nel cassetto del Governo dei servizi ispettivi che ad ora inspiegabilmente non vede la luce” e “sarebbe utile che andasse in porto, ma senza illudersi che anche in questo caso una legge possa cambiare comportamenti e mentalità profondamente radicate”, continua la Confederazione.
“Ciò che deve cambiare e che chiediamo come Cia è un approccio ispettivo completamente nuovo e diverso da quello attuale, che passi ad un sistema di vigilanza che dia priorità alle violazioni sostanziali rispetto a quelle formali, che non sia percepito dalle aziende come vessatorio, che sia coordinato, razionalizzato, più efficiente nei confronti delle reali situazioni di violazione, più fiducioso nei confronti di tutto il resto di un settore che, tra mille difficoltà, apporta valore, lavoro, qualità”, conclude l’organizzazione agricola.
Infine il presidente della Cia di Taranto Francesco Passeri, condividendo in pieno quanto dichiarato dal presidente nazionale Dino Scanavino, ha evidenziato che sarebbe opportuno rendere operativo il libro unico dei controlli e ridurre la burocrazia, per evitare inutili vessazioni alle imprese agricole.
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