di Enzo Carrozzini
Il 16 marzo 1993 il deputato Luca Leoni Orsenigo, della Lega Nord, all’epoca autonominatosi partito della pulizia contro i corrotti e collusi dello scandalo tangentopoli, mostrava in una seduta del Parlamento un Cappio con nodo scorsoio, dando così voce al giusto risentimento degli italiani. Ignorava il tapino che quel gesto vent’anni dopo avrebbe subito una nemesi. In questo ventennio è passata acqua sotto ponti e sopra (se pensiamo alle alluvioni e ogni forma di cataclisma che ha devastato il bel paese), e anche tanta “grana” , per usare un etimo “Lumbard”, distribuita alla logica dell’emergenza, convenzioni p3 p4, e c’è stato anche chi rideva e si fregava le mani nel pensare ai rigonfiamenti del proprio portafogli una volta appreso del sisma dell’Aquila. Imperterriti le organizzazioni politiche si auto elargivano contributi per la loro sopravvivenza ma anche per arricchire una cerchia di persone che contavano sulla pressoché assoluta mancanza di controlli, salvo poi finire sotto le amorevoli attenzioni della magistratura. La notizia eclatante di questi giorni è relativa alla individuazione di uno Yacht del valore di 2,5 Milioni di euro, ormeggiato presso Port al Kantaoui in Tunisia da parte degli investigatori della Guardia di Finanza, i cui sospetti sulla reale identità del proprietario del natante si baserebbero su Renzo Bossi, primogenito del Senatur Umberto, fondatore della Lega Nord.
Le indagini, ancora in corso, riguardano l’utilizzo improprio dei fondi destinati al finanziamento pubblico dei partiti che sarebbero stati distratti ad altri fini da Francesco Belsito ex tesoriere del partito. L’attuale segretario della Lega, e presidente della Regione Lombardia, ha dichiarato che in caso la magistratura appurasse l’uso indebito del denaro, “quei soldi andranno restituiti”, non ha specificato a chi, ma forse intendeva dire alle casse del partito.Certo ci vuole un bel coraggio nel chiedere la restituzione di soldi non utilizzati per fini Istituzionali quando si ignorasse il loro reale utilizzo ma anche un seria ricognizione e rendicontazione. È un altra spinosa questione che la politica dovrà affrontare per recuperare credibilità. Una forma di finanziamento pubblico dei partiti è necessaria, perché la politica non può sopravvivere con solo finanziamento volontario. I Partiti sono linfa vitale per la vita delle Istituzioni, la mancanza di finanziamenti pubblici sottoporrebbe loro agli appetiti inconfessabili di forme organizzate di potere, ma è anche vero che cifre così importanti non possano essere concesse senza sottoporle ad Istituti Legislativi in grado di controllare e prevenire usi illeciti, al pari di disposizioni che li riorganizzino.
In tale attesa, non può non far amaramente riflettere la nemesi storica del cappio di Orsenigo tramutatosi per incanto in gomena per ancorare uno yacht…
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