È una raccolta poetica che, attraverso un sentimento privato, fissa le ragioni del declino dell’Occidente, dovute al perseguimento del principio di piacere, all’eccesso di narcisismo, alla evaporazione del senso del dovere, della pazienza, del perdono, che hanno disintegrato l’istituzione famiglia, fulcro della società civile.
I temi centrali della raccolta (la solitudine, il deserto, l’amore, la disperazione, l’inquietudine) riportano in larga misura ad una dimensione ‘mistica’ del rapporto col mondo: il poeta utilizza gli stilemi e gli stati d’animo del cercatore di Dio, che si muove fra fioche luci, improvvise illuminazioni, terribili delusioni, profonde incertezze.
L’amore è qui – alla fine – un sentimento totale e assoluto, che ricorda i poemi dell’iraniano Rumi e i canti biblici, lo stilnovo e il romanticismo.
Il libro pubblicato col patrocinio del Centro per la diffusione della lettura “Giovanna Righini Ricci”, è arricchito da dieci tavole, tutte sensuali e sfuggenti, di Gabriella Rodia e dalla intensa e colta prefazione di Daniele Giancane.
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