Di Ester Lucchese
Carlo Maria Martini, dopo una lunga malattia, il morbo di Parkinson, si è spento all’età di 85 anni a Gallarate, rifiutando l’accanimento terapeutico. Egli era stato per ventidue anni l’arcivescovo di Milano. Era nato a Torino il 15 febbraio del 1927. Sacerdote e biblista era entrato precedentemente, nel ’44, nella Compagnia di Gesù. Ricoprì più tardi il ruolo di rettore del Pontificio Istituto biblico di Roma. Promotore e difensore dell’ecumenismo si è sempre aperto coraggiosamente a sostegno delle altre religioni e del mondo laico. Nel 1983 divenne cardinale con il papa Giovanni Paolo II. Gerusalemme diventò ben presto la città in cui perfezionò i suoi studi da biblista. Come ebbe modo di scrivere egli stesso quella è “ una terra di frontiera piena di tensioni sociali e religiose, ma anche di dialogo e di riconciliazione”. Moltissime sono state le sue pubblicazioni sulla spiritualità, in cui si palesava la volontà di affrontare ricerche di carattere biblico-esegetiche soprattutto.
Singolare era la sua capacità di parlare ai giovani per il fatto di immedesimarsi e riuscire a vedere nella profondità del loro cuore. Invitava, inoltre, le nuove generazioni e non solo, a misurarsi con le categorie del servizio, della conversione, della giustizia, per affrontare degnamente le sfide della modernità. L’uomo era visto dal cardinale Martini nella sua totalità di corpo, mente e spirito, spesso vittima di colpe sociali e collettive dalle quali è difficile esentarsi, perché sono lontane dal vivere quotidiano e legate molto spesso ai processi della società, a volte anche della corruzione pubblica. ” Solo l’ascolto della Parola,-sosteneva con rigore- la conversione, l’amore, la ragione e la libertà sono le chiavi e le ali per tendere a Dio”. La “ preghiera del cuore” diviene l’unica certezza per sentire profondamente cosa vuol dire e sperimentare la libertà interiore. Lo spessore culturale e dottrinario di Carlo Maria Martini, connesso strettamente all’intensa ed attiva azione pastorale, rivela il senso dell’umanità e della spiritualità nel nostro tempo di smarrimento.
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