In una città dove la tensione non è una percezione astratta ma una realtà tangibile in ogni angolo di strada, in un territorio dove gli insediamenti della Difesa hanno condizionato l’economia rendendola un tempo florida ma adesso contribuendo a deprimerla, era viva l’attesa per la visita del Ministro che a Taranto non si era mai visto.
L’aspettavano le famiglie dei precari rimasti senza lavoro e di coloro che lo saranno a breve.
L’aspettava una intera comunità, che confidava nella sua venuta alla stregua di un messia in grado di dare finalmente risposte concrete alle tante istanze da tempo irrisolte.
L’attendevano le OO.SS. delle categorie del pubblico impiego, dei servizi, dei metalmeccanici, per rappresentare proposte, necessità, ma soprattutto per indicare una prospettiva di sviluppo organica e con una visione capace di superare il muraglione dell’Arsenale, suggerendo attività produttive alternative, ideate in terra ionica come lo smaltimento ecocompatibile del naviglio militare, o come la partecipazione alle attività di costruzione delle nuove navi, progetti che entrambi stanno invece realizzandosi altrove, in quei territori dove la politica è evidentemente più incisiva.
Era dunque legittima l’ansia delle OO.SS. di voler interloquire non solo con il Sottosegretario alla Difesa, inviato ad incontrare le rappresentanze sindacali, ma direttamente con il Ministro, tenuto anche conto che i rappresentanti degli industriali stavano, invece, partecipando alla riunione in Prefettura.
Era altresì comprensibile una sorta di insofferenza non certo verso il Sottosegretario, sicuramente titolato e disponibile e nei cui confronti i tanti rappresentanti sindacali presenti hanno evidenziato specifiche problematiche, ma per il timore di non lasciarsi sfuggire una occasione irripetibile in cui poter rappresentare, anche emotivamente, i bisogni di un territorio sicuramente emarginato.
Ed invece le aspettative sono state interamente deluse nel contenuto e nella forma.
Nel contenuto la proposta di valorizzazione turistica dell’Arsenale, la proposta di destinare alcune poche risorse per le manutenzioni per due unità navali o la disponibilità allo smaltimento del Vittorio Veneto “visto che è già qui”, sono apparse parziali e insufficienti e tali da non poter costituire risposte adeguate ai bisogni di una comunità che richiede, invece, un progetto organico e complessivo sugli insediamenti produttivi del Ministero della Difesa nel territorio.
Nella forma il Ministro non ha fatto nulla per nascondere il proprio disappunto (e non ne conosciamo il motivo) ad incontrare le OO.SS. che pure tanto avevano sperato nella sua disponibilità all’ascolto che invece non c’è stata, contribuendo così ad alimentare il senso di emarginazione.
Ma il territorio non può certo continuare a mendicare attenzione o ad essere condizionato dagli umori personali di tutti i protagonisti.
Per questo motivo, per meglio rappresentare le istanze dei lavoratori, per consentire una disamina delle proposte e definire le iniziative da assumere, i lavoratori degli enti della difesa del territorio, sia pubblici che privati, si riuniscono in assemblea esterna sulla zona antistante l’Arsenale di Taranto giovedì 30 luglio dalle ore 09.00 alle 11.00.
RSU ARSENALE MM TA – FIM – UILM – FIOM
FISASCAT CISL – FILCAMS CGIL
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