Di Eleonora Arnesano
Una “ traccia per ritrovarci”, così Rino Bizzarro, artista e poeta tra i più amati del panorama culturale pugliese, definisce in prima pagina la sua ultima opera “Bari Così” edita da Levante Editore, dedicandola al figlio Giuliano e alla moglie Anna . Una traccia utile, aggiungiamo, per tutti coloro che lo seguono con affetto e per quanti vorranno avvicinarsi alla storia di quest’uomo ‘”di altri tempi, muto e pensieroso”, secondo una definizione ritagliatagli d’acchitto dal grande Vito Maurogiovanni, immediatamente ricredutosi, dopo averlo visto all’opera nella recitazione e nel canto.
“Bari così” è un florilegio di personalità della cultura, baresi e non, che ,in un certo qual modo, hanno incrociato la vita dell’autore contribuendo alla sua formazione umana e professionale, spargendo al contempo quei semi per cui Bari oggi, al netto di tutte le contraddizioni sociali, possa ritenersi, a giusta ragione, orgogliosa del suo fermento culturale.
Bizzarro ha dedicato a ciascuno dei 23 personaggi di cui consta il suo “Amarcord” un ritratto affettuoso e colmo di gratitudine. (Per brevitá ne citiamo solo alcuni: Gina Barbone Toller e Rosa di Napoli, Mario Cavalli, Beniamino Finocchiaro, Tommaso e Vittore Fiore, Hrand Nazariantz, Ernesto Quagliariello, Armando Scaturchio, Pasquale Sorrenti). In ciascuno dei “medaglioni”, così li ha definiti l’autore, è riportata la storia, un aneddoto, il filo invisibile e mai interrotto con essi, e rappresentano molto più di un tentativo di mantenere vivo il ricordo, “la fortissima sensazione che allungando semplicemente la mano io possa tornare a toccare quelle persone”, come spiega egli stesso in prefazione.
“Non vive ei forse anche sotterra, quando gli sarà muta l’armonia del giorno,se può destarla con soavi cure nella mente de’ suoi? Celeste è questa corrispondenza d’amorosi sensi”, il tema di “lasciare una traccia” affrontato da Ugo Foscolo nei Sepolcri, nell’opera di Bizzarro ricorre e diventa più intenso, corroborato dalla sua convinzione “che ci sia qualcosa da un’altra parte: non so bene dove e cosa, ma qualcosa c’è”. Citiamo ad esempio il ritratto dedicato al drammaturgo Vito Maurogiovanni, con cui diede vita ad un lungo sodalizio artistico, in cui Bizzarro confessa in “certe giornate chiare di primavera” di recarsi sulla Muraglia di Bari Vecchia, l’antico lungomare di Bari, nella piazzetta a lui dedicata e sedersi sulla panchina posta sotto la targa per continuare il dialogo e farsi “consigliare sulle cose da fare”. Il volume si completa di una serie di ritratti che gli amici di sempre (Gianni Cavalli, Francesco Bellino, Vincenzo Di Mattia, Michele Mirabella, Egidio Pani, Daniele Giancane, una prefazione dello stesso Vito Maurogiovanni fatta per un libro di liriche di Bizzarro del 1973, che potrebbe essere assunta anche come postfazione,,,,), gli hanno dedicato, coi quali condivide interessi artistici e culturali.
Sabato 24 Ottobre alle ore 18,30 il volume “Barì Così” sarà presentato a Bari presso L’Eccezione, in Via Indipendenza. 75, alla presenza dell’autore e del giornalista Michele Cristallo. Per una volta l’appartamento trasformato in Teatro, dalle cui mura promana forte odore di cultura e storia, celebrerà degnamente il suo artefice.
L’Eccezione di Puglia Teatro. Bari Via Indipendenza 75. ore 18,30 ingresso libero.