Di Redazione
Il 16 Marzo 1978 segna l’acme del crescendo sanguinario messo in atto dall’organizzazione terroristica di sinistra denominata Brigate Rosse, a seguito del quale furono trucidati 5 uomini della scorta dello statista democristiano Aldo MORO e la sua successiva esecuzione dopo 55 giorni di sequestro in una sedicente “prigione del popolo”. Una barbarie omicida che pose fine al progetto che gli storici hanno definito teoria del “compromesso storico” elaborata dallo statista salentino e incoraggiata dal segretario del Partito Comunista Italiano, Enrico Berlinguer, volta al coinvolgimento del massimo partito di opposizione nella gestione del Paese. Una collaborazione che proprio quella maledetta mattina incominciava a delinearsi, con la concessione della fiducia al Governo monocolore Dc guidato da Giulio Andreotti. La storia ci ha narrato che le cose si sono svolte diversamente , gli anni successivi sono stati la lenta agonia di una classe dirigente che ha visto la scomparsa dei vecchi partiti, andata di pari passo con tutte le vicende giudiziarie che l’assassinio di Moro e degli uomini della sua scorta hanno generato. I Processi celebrati sul caso Moro sono stati ben cinque hanno prodotti centinaia di migliaia di pagine di carteggi, Commissioni parlamentari di inchiesta, ha generato pubblicazioni, saggi, opere cinematografiche, laddove ognuno ha voluto fornire una propria versione, esasperando, e a volte, generando ricostruzioni non rispondenti alle carte processuali atte a rispondere più ad altri interessi che a quello della verità.
L’opera prima del giornalista Nicola Lofoco “Il Caso Moro: Misteri e segreti svelati” (Editrice Gelsorosso Bari), è una puntigliosa e accurata disamina degli eventi più importanti e controversi di quella vicenda, un racconto documentato con dovizia di particolari che confuta tutte le tesi fantasiose che attribuivano una responsabilità diretta di politici e dell’intelligence nostrana nel sequestro e omicidio di Moro. Ogni punto posto in discussione è analizzato e spiegato inconfutabilmente , perché Lofoco “ha studiato le carte” , si è recato agli archivi romani della Corte d’Assise, ne in cui gli atti sono conservati, si convince e ci convince che i brigatisti rossi sono i soli ad elaborare e porre in essere il delitto, e per questo hanno pagato e alcuni di essi ancora stanno pagando l’ abominevole e sanguinario piano di sovvertire lo stato democratico. Un saggio che fa riflettere e annovera Lofoco nella schiera dei bravi Giornalisti di inchiesta, ci permettiamo di affermare che la sua pubblicazione potrebbe anche contribuire a dare delle coordinate di migliore comprensione dei fatti, ai membri dell’attuale commissione di inchiesta parlamentare sul caso Moro costituitasi all’apertura della corrente Legislatura.
L’associazione culturale “Lino Agnini” in collaborazione con l’Associazione “Armonia”, domenica 1 Marzo alle ore 18,00 ha programmato la presentazione del saggio di Lofoco presso il Palazzo Imperio di San Giorgio Ionico, converseranno con l’autore il Sindaco Giorgio Grimaldi, Cosimo Fabbiano dell’ordine commercialisti di Taranto, Enzo Carrozzini del nostro giornale. Mino Occhinegro , presidente dell’associazione Agnini introdurrà l’evento. La maestra pianista, Eleonora Armesano, eseguirà momenti musicali a tema.
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