In una tipica cornice di racconto nel racconto, una nonna e un bambino salgono verso Greccio, un piccolo paese nella provincia di Rieti, dove la notte di Natale del 1223 San Francesco allestisce il primo presepe vivente.
Così nel corso del pellegrinaggio la nonna racconta al nipote la storia del Santo che da ricco sceglie la povertà, parla dei temerari viaggi di evangelizzazione, l’amore del poverello di Assisi per tutti gli esseri viventi, i suoi primi fedeli amici, la sua condanna degli eccessi e principalmente l’intuizione di organizzare il primo presepe vivente.
Detti fa parlare Francesco con queste parole: Fratelli, tutto questo può sembrare un teatro. Ma è qualcosa di più. È la partecipazione di tutti all’accoglienza di chi è giunto tra noi per aiutarci a capire questo mondo […] che tutti noi dobbiamo rispettarlo e rispettarci.
L’idea del presepe poggia sulla convinzione che Gesù è ovunque e non solo dove è nato o è morto.
Una bella biografia romanzata di un uomo straordinario diventato oltre che il patrono d’Italia, anche un paradigma umano, civile e religioso.
Un libro che per l’incedere narrativo, gli aspetti stilistici e per l’uso di un carattere di facile leggibilità può essere offerto in lettura a partire dai 7 anni d’età.
Cosimo Rodia