Il Comune di Taranto presenta:
LA CONQUISTA DEL SUD, momento di riflessione teatrale musicale sulle vicende che portarono alla distruzione di una nazione, allo scopo di farne nascere due:
Una al Nord e Una al Sud.
Taranto vive per alcuni anni (principalmente fra il 1862 e il 1864) un forte contrasto, anche armato, alla unificazione dell’Italia. Decine e decine di processi, con conseguenti detenzioni, deportazioni e fucilazioni, stroncano le ultime resistenze della popolazione delle Due Sicilie. Il processo di unificazione si effettua così attraverso la semplice decimazione fisica di coloro che non credevano agli ideali di casa Savoia. Nessun processo culturale è mai stato attuato dallo Stato italiano per suggellare l’identità unitaria. Taranto e la sua provincia si trova così a combattere in maniera disordinata ma convinta la guerra che in quegli anni formò una delle poche spinte alla rivolta contro lo Stato italiano. Bande di centinaia e centinaia di persone di tutte le età di entrambi i sessi furono represse nel sangue. Si poteva essere condannati non solo per azioni violente ma anche per aver parlato male del governo, o per aver ceduto dei ferri di cavallo a qualche “brigante” o, come nel caso della ventottenne Paola Fusiello di Laterza, per aver dato alloggio per una notte a componenti di qualche banda. E’ singolare che uno dei più agguerriti sostenitori di questo metodo, basato sulla repressione fisica e non sulla educazione civica, sia stato proprio un meridionale, precisamente pugliese e ancor più precisamente tarantino: Giuseppe Massari. Massari, attraverso la sua famosa relazione sul brigantaggio, contribuì al convincimento della necessità di metodi repressivi contro il suo stesso popolo, entrando così a far parte dell’olimpo dei fondatori dell’Italia unita.
“La Conquista del Sud”, spettacolo nel quale le voci di due popoli (Nord e Sud d’Italia) si uniscono per raccontare la storia del Sud da entrambi i punti di vista.
Conquistati e conquistatori saranno sul palco della storia, per confessare strategie, complotti, illusioni e speranze di un’Italia vista da una prospettiva non “leggendaria”.
Va rilevata la stesura della sceneggiatura che non si rifà alla diffusione piemontese né tanto meno al revisionismo di parte meridionale.
Non saranno usati saggi storici ma documentazioni originali, scritti privati e atti pubblici in grado di ripercorrere, nel modo più oggettivo possibile, le varie fasi dell’operazione “Due Sicilie”.
Quattro musicisti e tre voci accompagnano lo spettatore fra testi autentici, canti e confessioni dei protagonisti dell’Unità.
Se la musica si esprime alla radice meridionale con evidenti influenze spagnoleggianti (grazie alla supervisione ed esecuzione del M° Davide Cervellino), le parole dei personaggi si avvicendano in scena fra storie cantate e recitate, guidati dall’attore e regista Antonio Minelli.
Quadri della seconda metà dell’Ottocento si alternano continuamente, accompagnando lo spettatore in una storia a tratti crudele, a tratti poetica che non porta in sé la provocazione secessionista ma al contrario, cerca di generare un reale sentimento unitario, reso possibile unicamente dalla conoscenza della storia del nostro popolo.
Uno spettacolo teatrale all’insegna della solidarietà.
L’ingresso è gratuito ma si potrà offrire un contributo volontario per la raccolta fondi a favore della fondazione ANT a sostegno dei progetti di assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai malati di tumore e prevenzione oncologica.
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